Forma di prestito per lavoratori dipendenti: quale scegliere?

Informazioni e simulazione per ogni forma di prestito per lavoratori dipendenti

Per i lavoratori dipendenti che necessitano un prestito sono disponibili diverse soluzioni. Prima di effettuare la richiesta è opportuno confrontare tra loro queste diverse opzioni per conoscere le caratteristiche. In questo articolo si illustrano le principali forme di prestito per lavoratori dipendenti e i loro vantaggi e svantaggi.

    forma di prestito per lavoratori dipendenti

    Prestiti personali

    Una prima opzione per i dipendenti pubblici e privati sono i prestiti personali offerti da banche e istituti finanziari. Questi sono prestiti non finalizzati, per i quali non è necessario giustificarne l’utilizzo dei fondi. La facoltà di omettere lo scopo del prestito, tuttavia, comporta che i tassi di interesse possono essere più alti rispetto ad altre forme di prestito come i mutui per l’acquisto di un immobile. I prestiti personali sono prestiti non finalizzati, le cui somme erogate dipendono dalle condizioni personali nonché dal reddito del richiedente.

    Il vantaggio principale dei prestiti personali sono la rapidità nell’erogazione e l’assenza di garanzie o ipoteche come condizione autorizzativa, oltre alla già citata facoltà di non doverne giustificare la finalità di utilizzo. I maggiori tassi di interesse applicati sono indubbiamente uno svantaggio a cui si può aggiungere la difficoltà di ottenere l’erogazione per i dipendenti che abbiano un reddito più basso o se siano considerati a rischio di credito.

    Prestiti personali: una simulazione

    Ipotizziamo un prestito personale di 10 mila euro da rimborsarsi in 36 mesi, a un tasso di interesse dell’8%. A questo si aggiunge una commissione dell’1 percento e un’assicurazione dello 0,5 percento. Con questi dati, la rata mensile ammonterebbe a circa 314 euro; gli interessi totali sarebbero di circa 1.272 euro. È importante notare che i tassi di interesse, le commissioni e le assicurazioni possono variare a seconda della banca o della finanziaria che offre il prestito; pertanto, è sempre importante verificare le condizioni specifiche del prestito prima di procedere con la richiesta.

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    Prestiti con cessione del quinto dello stipendio

    Un’altra forma di prestito per i dipendenti sono quelli rappresentati dalla cessione del quinto dello stipendio. Questa tipologia di finanziamento permette di ottenere liquidità a fronte della cessione del 20% dello stipendio mensile. Come tale, questa forma di prestito è riservata ai lavoratori dipendenti pubblici e privati e ai pensionati. Il rimborso del prestito ottenuto viene effettuato tramite trattenute sulla busta paga o sulla pensione. Per legge, la durata del piano di rimborso non può eccedere le 120 rate mensili.

    Anche per i prestiti con cessione del quinto dello stipendio uno dei vantaggi è la facilità di ottenimento anche se con un reddito basso o in caso di rischio di credito: la continuità dei flussi di stipendio o della pensione rappresentano una forma di garanzia per l’erogante. Un altro vantaggio può essere la semplicità nella gestione del budget familiare, visto che le rate sono trattenute automaticamente alla fonte. Anche per i prestiti con la cessione del quinto i tassi di interesse potrebbero essere più alti rispetto ad altre forme di finanziamento, come ad esempio i mutui. La cessione del quinto dello stipendio limita inoltre la possibilità di ottenere altri prestiti aggiuntivi.

    Cessione del quinto: una simulazione

    Supponiamo che un dipendente pubblico con uno stipendio netto di 1.500 euro al mese richieda un prestito con cessione del quinto dello stipendio. La rata mensile non può superare i 300 euro (cioè il quinto dello stipendio netto). In questo caso, il dipendente può richiedere un prestito di massimo 18.000 euro (cioè 300 euro al mese per 60 mesi). La durata del rimborso può variare da un minimo di 24 mesi a un massimo di 120 mesi.

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    Prestiti aziendali

    In alcuni casi, lo stesso datore di lavoro può erogare un finanziamento ai propri dipendenti, contando sulle trattenute in busta paga come mezzo per ripagare il prestito erogato. I prestiti aziendali hanno una struttura simile a quelli della cessione del quinto dove la principale differenza è sul creditore che eroga il prestito: il datore del lavoro, nel caso dei prestiti aziendali; una banca o un istituto finanziario nel caso della cessione del quinto. Un’altra differenza è quella del tasso di interesse inferiore: i prestiti aziendali sono di norma prestiti a tasso zero o a tasso agevolato. 

    Il fatto che sia lo stesso datore di lavoro a concedere il prestito permette di mantenere i tassi di interesse molto bassi. La procedura di richiesta e di erogazione del prestito è generalmente più semplice e veloce, grazie alla previa disponibilità di informazioni fiscali e legali sul richiedente. Il principale limite dei prestiti aziendali è costituito dal loro importo solitamente limitato: il limite legale del 20% di trattenute sullo stipendio netto potrebbe costituire un ostacolo alla decisione dell’azienda di erogare i fondi. La disponibilità potrebbe poi essere limitata a un numero insufficiente di dipendenti, qualora i fondi allocati dall’azienda fossero esigui. 

    Prestiti aziendali: una simulazione

    Immaginiamo di lavorare per un’azienda che offre ai propri dipendenti un prestito aziendale a tasso zero, con un importo massimo di 5.000 euro da restituire in 24 mesi tramite trattenute dirette sulla busta paga. Per uno stipendio netto mensile è di 1.500 euro, la trattenuta mensile massima prevista dalla legge è pari a 300 euro (il 20% dello stipendio netto). In questo caso, si potrebbe richiedere un prestito di massimo 5.000 euro, da restituire in 24 mesi con una rata mensile di circa 208 euro, che non supera il limite massimo di 300 euro previsto dalla legge.

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    Prestiti tra privati

    I prestiti tra privati sono concessi da soggetti privati, che possono essere amici, parenti o semplici conoscenti del richiedente. In questo caso, il prestito è regolato da un contratto scritto che ne definisce le modalità di restituzione. 

    Questi prestiti, tornati in auge con la tipologia crowdfunding, hanno il vantaggio di essere flessibili e personalizzabili, in quanto il contratto può essere negoziato tra le parti. Inoltre, spesso i prestiti tra privati prevedono tassi di interesse più bassi rispetto a quelli proposti dalle banche. Lo svantaggio principale è rappresentato dall’entità del rischio di controparte, che potrebbe dissuadere il prestatore dal concedere il finanziamento, qualora una perdita del capitale prestato incidesse sul suo bilancio. Inoltre, in caso di ritardi o mancati pagamenti, potrebbe esserci un deterioramento dei rapporti interpersonali.

    I prestiti tra privati non si orientano di norma all’andamento del mercato, ragion per cui una simulazione non rispecchierebbe le effettive condizioni applicate, che potrebbero variare anche di molto da caso a caso. Prova gratuitamente il tuo prestito online.

    Prestiti con delega di pagamento

    I prestiti con delega di pagamento, anche noti come prestiti delegati, sono una forma di finanziamento personale che consente di ottenere un prestito attraverso la firma di una delega di pagamento. Il debitore autorizza il datore di lavoro o l’ente previdenziale a trattenere dalla propria busta paga o dalla pensione una rata mensile per saldare il debito.

    I prestiti con delega di pagamento sono una buona opzione per coloro che desiderano ottenere un prestito personale ma non dispongono di garanzie da presentare alla banca. Inoltre, la delega di pagamento consente di accedere a tassi di interesse più bassi rispetto ai prestiti personali tradizionali. L’importo massimo che può essere richiesto tramite prestiti con delega di pagamento dipende dallo stipendio o dalla pensione del richiedente e il rimborso del prestito viene effettuato attraverso una trattenuta sulla busta paga o sulla pensione, riducendo così il netto mensile.

    Prestito con delega di pagamento: una simulazione

    Supponiamo che un lavoratore abbia un salario mensile netto di 1.500 euro e desideri richiedere un prestito di 10.000 euro con una durata di 5 anni. La rata mensile sarebbe di circa 190 euro e il tasso di interesse applicato sarebbe del 5,5%. In questo caso, la trattenuta mensile sulla busta paga sarebbe di 190 euro.

    Prestiti per dipendenti, qualche consiglio

    Prima di richiedere un prestito, è importante valutare le proprie esigenze e capire quale forma di finanziamento risponde meglio alle proprie necessità. È necessario avere una chiara idea della somma di denaro necessaria e del periodo di tempo necessario per il rimborso, nonché dell’impatto che le rate possano avere sul proprio bilancio. 

    Una volta individuata la forma di finanziamento più adatta alle proprie esigenze, è importante valutare le condizioni del prestito, come il tasso di interesse, le spese di istruttoria, le commissioni e le penali in caso di estinzione anticipata del prestito. Bisogna anche considerare la possibilità di assicurare il prestito in caso di perdita del lavoro o di problemi di salute.

    Prima di scegliere un prestito è importante fare attenzione a eventuali dettagli che potrebbero nascondersi tra le righe, come la presenza di commissioni nascoste, l’importo delle spese di istruttoria, la presenza di tassi di interesse variabili su cui si basi il calcolo dell’ammortamento e penali per il rimborso anticipato.


    La scelta del prestito giusto dipende dalle esigenze individuali e dalle condizioni offerte dalle varie opzioni. È importante valutare attentamente ogni opzione, prendendo in considerazione i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna, per fare la scelta migliore per sé stessi. Una buona norma è pianificare per tempo la richiesta di una forma di prestito per lavoratori dipendenti e confrontare tra loro quante più offerte possibili.

    Articolo scritto da: Fabrizio Pagni

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