Cosa sono e come funzionano i fondi pensione

Ecco come funzionano i fondi pensioni spiegato bene  

In questo approfondimento vogliamo farti conoscere bene il funzionamento di uno degli strumenti che sta suscitando l’interesse di sempre più persone. La ragione è da individuarsi nella finalità per cui i fondi pensione sono stati realizzati. Questi, infatti, rappresentano una delle forme più comuni di risparmio previdenziale, che permette, a lungo termine, di garantire un’integrazione al reddito della pensione statale. Cercheremo, quindi, di capire cosa sono e quali sono le diverse tipologie di fondi pensione su cui investire in modo efficace per il futuro.In un contesto segnato da grandi sfide per il sistema previdenziale, cercare uno strumento che garantisca sicurezza economica dopo il pensionamento è il desiderio di molti e noi ti vogliamo aiutare a conoscere e comprendere quali sono gli strumenti più efficaci per raggiungere questo obiettivo.  Pertanto, iniziamo col domandarci: i fondi pensione sono un’opzione da prendere in considerazione?

Fondi pensione: cosa sono?

Iniziamo col definire cosa sono i fondi pensione. Come si deduce dall’espressione, essi sono collegati alla pensione, ma in che modo?  

Sappiamo che la pensione è una forma di reddito che un lavoratore riceve al termine della sua attività lavorativa, dopo aver accumulato un numero definito di anni di lavoro durante i quali ha versato dei contributi atti a definire la somma che andrà a percepire. 

Il suo scopo è quello di garantire al pensionato la conduzione di una vita economicamente e socialmente dignitosa, o almeno così dovrebbe essere.

A questa tipologia di pensione, che definiamo pubblica o obbligatoria, si affiancano altre forme pensionistiche, di tipo:

  • complementare, basato sui contributi versati volontariamente dal soggetto;
  • privato, ossia una forma di pensione ottenuta da risparmi personali o investimenti individuali.

I fondi pensione rientrano nella categoria delle pensioni complementari. Questi, infatti, nascono proprio col fine di offrire al soggetto la possibilità di integrare il proprio reddito pensionistico obbligatorio con uno complementare, per l’appunto.

In che modo si costituisce un capitale attraverso un fondo pensione? Vedremo nel paragrafo successivo che il loro funzionamento è abbastanza semplice, ma non esente da rischi.

Piuttosto, tenendo a mente la finalità per cui sono stati progettati (pianificare un futuro finanziario e integrare eventuali lacune della pensione pubblica), i fondi pensione si prestano ad essere una forma di investimento adatta a lavoratori:

  • giovani;
  • liberi professionisti e autonomi, i quali non hanno accesso ad un sistema pensionistico aziendale;
  • dipendenti, secondo modalità che vedremo a breve.

    come funzionano fondi pensione

    Come funzionano i fondi pensione

    Nel paragrafo precedente abbiamo avuto occasione di anticipare in merito al facile funzionamento dei fondi pensione. In effetti, tutto ciò che il soggetto, che decide di aprirne uno, deve fare è versare una somma, il cui importo e periodicità restano a discrezione del partecipante.

    Ma da dove deriva questa somma? Si tratta di contributi che il lavoratore decide di destinare al fondo e che possono derivare:

    • da una quota dello stipendio;
    • dal proprio TFR (trattamento di fine rapporto). 

    Non sono da escludere, infine, i casi in cui il datore di lavoro contribuisca ad aggiungere una propria quota, come avviene, per esempio, nei fondi negoziali.

    Questo, almeno, per quanto riguarda i lavoratori dipendenti. Gli autonomi e i liberi professionisti, invece, versano i propri contributi autonomamente, in base alle proprie disponibilità finanziarie.

    Una volta versati, questi contributi non restano fermi, ma vengono investiti in strumenti finanziari, come azioni, obbligazioni o fondi comuni.

    In questo modo, il rendimento del fondo cresce nel tempo, in base alla performance dell’investimento scelto, che può essere più o meno rischioso e redditizio a seconda del profilo scelto.

    Ad esempio, sappiamo che se si decide di investire:

    • in azioni, il potenziale di rendimento sarà più elevato, ma a fronte di un maggior rischio;
    • in obbligazioni, il rischio è più moderato, ma con rendimenti più contenuti.

    In base ai meccanismi del principio della capitalizzazione individuale, ogni contributo versato, unitamente ai rendimenti eventuali degli investimenti, costituisce una sorta di “conto virtuale” facente capo al lavoratore. Questo conto rappresenta il montante su cui si determina l’importo della pensione integrativa, il cui valore cresce nel tempo grazie agli interessi composti derivanti dagli investimenti che, anziché essere riscossi, vengono reinvestiti, generando, in pratica, rendimenti sui rendimenti.

    Essendo il fondo uno strumento finalizzato all’integrazione della quota pensionistica obbligatoria, quanto versato e maturato potrà essere riscosso al termine dell’attività lavorativa in una soluzione unica, periodica (mensile, trimestrale o annuale) oppure combinata (una parte in rendita periodica e una in somma unica).

    Abbiamo così illustrato il funzionamento dei fondi pensione. Il fatto di aver fatto riferimento a questi al plurale non è un caso. Infatti, di questo strumento esistono diverse tipologie. Vediamo le principali.

    Come funzionano fondi pensione aperti  

    Si tratta di uno strumento molto versatile e adatto ad ogni tipologia di lavoratore, a differenza dei fondi negoziali, rivolti invece solo a determinate categorie professionali.

    Questo è uno di quei casi in cui il datore di lavoro può contribuire versando una quota di contributi a favore dei propri dipendenti.

    Infatti, una caratteristica di questo tipo di fondo pensione è la possibilità di aderire sia individualmente che collettivamente, mediante accordi aziendali o contratti collettivi.

    Circa le modalità di versamento dei contributi, il meccanismo è lo stesso che abbiamo descritto poco prima, ossia:

      • versamento periodico di una somma, con importi e frequenza stabiliti dal lavoratore;
      • contributo da parte del datore di lavoro;
    • destinazione al fondo del TFR.

    Allo stesso modo, la crescita del capitale è soggetta allo stesso principio di capitalizzazione individuale di cui sopra e alle stesse modalità di restituzione del credito.

    Come per gli altri fondi pensione che vedremo a breve, anche quelli aperti offrono una serie di vantaggi, a partire da quelli di tipo fiscale fino da un’ampia scelta di linee di investimento, che permettono in questo modo di gestire il capitale in base alle proprie esigenze e al livello di rischio.

    Questo li rende particolarmente indicati per i lavoratori autonomi e indipendenti o per i dipendenti che desiderano una gestione flessibile del proprio risparmio previdenziale. Soprattutto, sono ottimi strumenti per chi, come studenti o disoccupati, vuole iniziare a costruire un capitale per il futuro.

    Come funzionano fondi pensione chiusi

    Nel corso dell’articolo abbiamo spesso citato i cosiddetti fondi pensione negoziali. Ecco arrivato il momento, finalmente, di capire cosa sono e come funzionano. 

    Questi fondi sono definiti chiusi e la ragione sta nel fatto che essi sono destinati a specifiche categorie di lavoratori. Quali? 

    Per rispondere alla domanda, devi sapere che questo strumento di previdenza complementare si fonda su accordi collettivi, contratti o accordi tra le parti sociali, quali sindacati e associazioni. 

    Ad un fondo pensione chiuso, quindi, può aderire qualsiasi lavoratore appartenente alla categoria professionale prevista dall’accordo o al settore lavorativo che ha istituito il fondo.

    Se previsto dall’ordine professionale, anche i lavoratori autonomi possono aderirvi.

    L’adesione avviene per scelta volontaria del lavoratore o per sottoscrizione tramite contratti collettivi nazionali o accordi aziendali.

    Sul funzionamento non si distinguono da quelli aperti, se non per la possibilità da parte del datore di lavoro di partecipare al fondo con una percentuale, il che, anche se non sembra, è in realtà una strategia molto più vantaggiosa, in termini di risparmio, rispetto a quelle previste per altre forme di previdenza.

    Inoltre, grazie a controlli molto serrati da parte della Covip (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione), questi fondi sono fortemente tutelati, garantendo inoltre un alto grado di trasparenza

    Per i lavoratori rientranti nelle categorie previste da un fondo chiuso, l’adesione è vantaggiosa? I bassi costi di gestione, i contributi aggiuntivi del datore di lavoro, i vantaggi fiscali e la trasparenza rendono questo strumento una scelta oculata per chi vuole garantirsi un futuro più stabile.

    Come funzionano i fondi pensione individuali 

    Noti anche come Piani Individuali Pensionistici (PIP), i fondi pensione individuali sono strumenti di previdenza complementare che si distinguono dai precedenti per il fatto di essere totalmente svincolati dal requisito dell’appartenenza ad una categoria lavorativa. Ciò significa che chiunque può aderire ad un PIP, essendo essi rivolti a singoli risparmiatori.

    Si tratta di strumenti offerti da compagnie assicurative sotto forma di polizze sulla vita e il risparmiatore può decidere la somma periodica da versare e la periodicità dei versamenti, che può sospendere e riprendere quando desidera.

    In questo caso, è la compagnia assicurativa che investe i contributi confluiti nel fondo in strumenti finanziari, lasciando al partecipante la possibilità sia di scegliere la migliore linea di investimento in base al proprio livello di rischio sia di modificarla nel tempo secondo le proprie esigenze.

    Dunque, i fondi di investimento hanno un funzionamento pressoché identico. A distinguerli sono una serie di elementi, come: 

    • il profilo dell’aderente e il suo essere o meno vincolato ad una categoria professionale;
    • i costi di gestione;
    • la tipologia di investimento e il relativo livello di rischio;
    • i vantaggi fiscali.

    fondi pensione cosa sono

    Vantaggi e svantaggi dei fondi pensione

    Quando si parla di investimenti, un buon consulente non ne mette in luce solo i vantaggi, ma avvisa il proprio cliente anche dei possibili rischi e degli svantaggi.

    Anche i fondi pensione, infatti, non sono esenti dalla necessità di una valutazione accurata, specie in vista della linea di investimento che si intende perseguire.

    Certo, essi sono uno strumento che offre molti vantaggi, a partire dal fine che perseguono, ossia quello di garantire a chi vi aderisce un buon rendimento di cui beneficiare in futuro.

    Anche sotto il profilo fiscale, sono uno strumento che offre molti vantaggi, come:

    • la deducibilità fiscale dal reddito imponibile dei contributi versati fino a un massimo di 5.164,57 euro all’anno;
    • una tassazione agevolata sui rendimenti al 20%;
    • una tassazione ridotta sulle prestazioni, che va riducendosi ulteriormente con l’aumentare degli anni di adesione al fondo;
    • il contributo da parte del datore di lavoro, come nel caso dei fondi pensione chiusi;
    • la possibilità di diversificare gli investimenti;
    • i bassi costi di gestione;
    • possibilità di ricevere, dall’ottavo anno di adesione, anticipazioni sulla somma accumulata per spese specifiche;
    • l’ereditarietà del capitale in caso di decesso del partecipante;
    • la portabilità del capitale da un fondo ad un altro, mantenendo invariati i vantaggi fiscali e contributivi.

    Se questi sono i vantaggi, chi decide di aderire ad un fondo pensione deve essere consapevole del fatto che potrà accedere al capitale solo al momento del pensionamento (salvo eccezioni), trattandosi di strumenti pensati per il lungo termine.

    Inoltre, bisogna tenere in considerazione che il capitale investito è soggetto all’andamento dei mercati finanziari, il che potrebbe comportare perdite o rendimenti inferiori alle aspettative e che, comunque, solo la metà del capitale finale può essere richiesto come somma unica, mentre il resto deve essere convertito in rendita vitalizia.

    Infine, il partecipante al fondo che decide di destinare il TFR a questo, deve sapere che ciò potrebbe comportare la perdita della rivalutazione del trattamento lasciato in azienda.

    come funzionano fondi pensione aperti

    Come aprire un fondo pensione?

    Quelli a cui abbiamo accennato solo una serie di svantaggi a cui chi aderisce ad un fondo potrebbe andare incontro. Si tratta, forse, di ovvietà, specie alla luce di quanto qui esposto, ma non bisogna mai sottovalutare i rischi e le eventuali perdite. 

    Trattandosi, di fatto, di un investimento è necessario conoscere i meccanismi che regolano questo settore, le occasioni favorevoli, gli andamenti del mercato e mettere in conto quanto rischio si è disposti a tollerare.

    Non tutti dispongono dei giusti strumenti di analisi tali da consentire una scelta oculata. Molto dipende dalle proprie esigenze e dagli obiettivi che ci si prefigge. 

    In generale, però, per aprire un fondo pensione e capire come funzionano al meglio è necessario rivolgersi a un consulente o istituto finanziario.

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