Bonus infissi: come funziona e perché fa risparmiare sulle bollette
Tutto sull’ecobonus 50% per sostituire le finestre (che conviene per luce e gas)
In questa guida vogliamo concentrarci in particolare sul bonus infissi, senza ristrutturazione e con, focalizzandoci su come tale miglioria potrebbe far risparmiare sul conto delle bollette di luce e gas. Ecco pertanto una breve guida su cos’è il bonus infissi, come funziona e perché conviene sostituire le finestre sfruttando gli incentivi statali.
Bonus infissi: come funziona
Il bonus infissi o ecobonus consente di ottenere delle migliorie per il proprio immobile usufruendo di agevolazioni fiscali. Diciamo che, sebbene in questa sede ci concentreremo sul bonus infissi, per procedere con interventi alle finestre usufruendo delle agevolazioni si può procedere attraverso tre incentivi: il bonus ristrutturazione (prorogato senza alcuna modifica fino al 2024), l’ecobonus al 50% (prorogato senza alcuna modifica fino al 2024), superbonus 90% (modifica del superbonus 110%).
I tre bonus sono simili, ma c’è una differenza strutturale: l’ecobonus permette al richiedente di ottenere una maggiore detrazione fiscale, perché implica interventi di riqualificazione più complessi rispetto al bonus ristrutturazione o superbonus 90. Vediamoli nel dettaglio.
Bonus ristrutturazione o bonus casa 50%
Il bonus ristrutturazione o bonus casa è una detrazione fiscale del 50% per lavori di restauro in casa. Il bonus riguarda lavori in casa, mansarda, cantina, ecc purché la sua destinazione d’uso sia residenziale. La differenza tra bonus ristrutturazione ed ecobonus è che quest’ultimo implica lavori più complessi destinati all’efficienza termica, mentre il bonus ristrutturazione consente di sostituire finestre in locali non riscaldati. Per questo, quando si parla di bonus infissi senza ristrutturazione ci si riferisce indirettamente a questo tipo di intervento. Per il bonus ristrutturazione resta invariato il limite di spesa a 96 mila euro, cifra restituita tramite: sconto Irpef in 10 rate dello stesso importo annuali, cessione del credito o sconto in fattura immediato.
Bonus infissi o ecobonus 50%
Il bonus infissi o ecobonus, anch’esso prorogato fino a fine 2024, consente di sostituire le finestre di abitazioni ma anche immobili commerciali; tale sconto, infatti, si applica a qualsiasi categoria catastale. Ciò detto, l’econobus consiste in una detrazione fiscale fino al 50%. Come accennato, a differenza del bonus ristrutturazione, l’ecobonus consente di sostituire serramenti ma solo in ambienti riscaldabili, a prescindere dalla destinazione d’uso. Pertanto, si può richiedere il bonus infissi o ecobonus solo se si tratta di sostituzione o modifica (dunque no installazione ex novo) che apporta efficientamento energetico. Per questo bonus il limite di spesa per le finestre è fino a 60 mila euro detraibili al 50% con 10 rate annuali, cessione del credito o sconto immediato in fattura.
Superbonus 90% (ex superbonus 110%)
Infine, resta come possibilità il superbonus 2023 pari al 90%. Tale bonus può essere richiesto per sostituire gli infissi ma in contemporanea a lavori più consistenti o trainanti. Per poter usufruire del superbonus, infatti, è necessario effettuare:
- lavori di ristrutturazione di impianti termici con sistema centralizzato dal alto risparmio energetico
- Lavori di isolamento su oltre il 25% della superficie
- Lavori per la riduzione del rischio sismico (vedi sismabonus)
Qualora il richiedente riuscisse a sostituire le finestre come lavori trainati durante questi lavori trainanti allora potrebbe beneficiare della detrazione al 90%. La grande novità, infatti, consiste nella riduzione del vecchio superbonus dal 110 al 90 percentile; non solo, ma per poter richiedere il superbonus 2023 è necessario che:
- i lavori siano svolti nella prima casa;
- Che il richiedente abbia un reddito familiare complessivo entro 15 mila euro;
Il limite di spesa del nuovo superbonus è 60 mila euro, comprensivi di fornitura, installazione di finestre, infissi, persiane, vetrate, ecc., purché migliorino il rendimento energetico dell’abitazione.
Approfondisci: Prestito ponte Superbonus 110%: come funziona?
Come risparmiare su bollette gas ed energia
Sebbene si tratti di un investimento, cambiare gli infissi e apportare migliorie alla propria abitazione è un ottimo modo per evitare dispendi di calore. Per questo, i bonus per la casa sono una valida soluzione per risparmiare sul riscaldamento e dunque sulle bollette di gas e luce. Dunque, se l’obiettivo dei bonus è il risparmio energetico, gli stessi consentono di diminuire le spese del proprietario di casa sul lungo termine. Ma facciamo degli esempi concreti.
Si stima che una finestra chiusa male – la solita di finestra del salotto o della cucina che per usura o pigrizia personale non si riesce mai a chiudere al primo colpo: ecco, proprio lei – potrebbe disperdere fino al 30% del calore in casa; soprattutto se trattasi di vecchi infissi, fatti di solo vetro senza alcuna guarnizione.
Facendo i conti in tasca del papabile richiedente: certo, c’è una spesa iniziale che sfiorare anche gli 8 mila euro, per un appartamento di medie dimensioni e che col bonus infissi potrebbero esser detratti in 10 anni; ma c’è un evidente risparmio su gas e energia, e considerando l’esperienza dell’ultimo periodo sappiamo essere una cosa non da poco. Pertanto conviene: conviene usufruire del bonus infissi e sostituire le finestre se in casa si hanno vecchi infissi. Ogni spiffero che si sente in casa è un costo in più sulla bolletta.
Quali infissi scegliere?
Quasi tutti consigliano infissi PVC, ossia con materiale che consente di ottenere un ottimo isolamento termico. Dopodiché, tra i materiali consigliati per gli infissi troviamo il classico legno, legno e alluminio, e poi alluminio a taglio termico. Rivolgendosi ad un professionista in materia è possibile ottenere il giusto materiale per la propria casa, sia in senso estetico, che termico: è l’isolamento termico, infatti, a tradursi in risparmio sulle bollette.
Come richiedere il bonus infissi
Ti basterà procedere con gli interventi edilizi e richiedere la detrazione. Se hai capienza Irpef o Iras, la spesa può essere detratta in 10 anni. Altrimenti, si può procedere con cessione del credito o sconto in fattura immediata. Nel primo caso, si tratta di richiedere cessione del credito alla banca o istituti che acquistino il credito; nel secondo, invece, si tratta di cedere il credito al fornitore o sotto forma di sconto in fattura.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!