Rimborsi cessione del quinto: assicurazione, spese e commissioni
Cessione del quinto e rimborso 730 per spese sostenute
La cessione del quinto è un finanziamento a cui possono fare ricorso dipendenti pubblici e privati e pensionati. Per ottenere un finanziamento di durata medio-breve, il richiedente accetta di ripagare il debito con la quinta parte dello stipendio o della pensione, trattenuti direttamente dal datore di lavoro o dall’ente che eroga la prestazione previdenziale.
La cessione del quinto prevede un periodo di ammortamento massimo pari a 10 anni o 120 mesi. In alcuni casi può capitare che questo finanziamento non abbia la durata contrattuale prevista. Questo può comportare il diritto per il cedente che ha ricevuto il finanziamento al rimborso di alcune spese. Nel prosieguo dell’articolo vediamo quali sono queste spese e quali procedure sono necessarie per ottenere il rimborso.
Rimborso cessione del quinto: cos’è e come funziona
Come accennato, l’estinzione anticipata o il rinnovo della cessione del quinto, effettuata dopo i 2/5 del periodo di rimborso originario, danno diritto ad ottenere il rimborso di alcune voci di costo da parte del richiedente.
La normativa in materia è specificata dal Testo Unico Bancario, introdotto con il D.lgs. 141/2010. L’articolo 125 sexies del TUB stabilisce che “il consumatore può rimborsare anticipatamente in qualsiasi momento, in tutto o in parte, l’importo dovuto al finanziatore. In tal caso, ha diritto ad una riduzione del costo totale del credito pari all’importo degli interessi e dei costi dovuto per la vita residua del contratto”.
Dunque, due sono i casi è possibile richiedere il rimborso della cessione del quinto: per l’estinzione anticipata e per il rinnovo. Più in dettaglio, il lavoratore o il pensionato cedente hanno facoltà di rimborsare in anticipo il finanziamento ottenuto, rinegoziando i tempi di restituzione o saldare il debito in un’unica rata. L’istituto di credito ha facoltà di applicare una penale per l’estinzione anticipata che non ecceda l’1 percento del capitale residuo. Ad esempio, su un prestito residuo di 40 mila euro rimborsato in anticipo, l’istituto di credito potrà applicare una penale di 400 euro. Il rimborso anticipato può avvenire in ogni momento, anche il giorno stesso in cui è ottenuto il finanziamento.
Al contrario, per ottenere il rinnovo della cessione del quinto è necessario che la cessione originale sia stata già saldata per una quota minima pari ai 2/5 o al 40 percento del prestito. Nel caso in cui la durata originaria della cessione del quinto fosse inferiore ai 60 mesi, il rinnovo sarà sempre possibile ma la cessione successiva dovrà avere una durata pari a quella massima, di 120 mesi. Affinché un dipendente ottenga il rinnovo, è necessario che sia ancora impiegato presso lo stesso datore di lavoro della prima cessione del quinto.
Rimborsi cessione del quinto: quali costi possono essere rimborsati
Il principio che ispira il rimborso nel caso della cessione anticipata o del rinnovo della cessione è alquanto semplice: sono rimborsati gli oneri non goduti a causa della durata effettiva inferiore rispetto a quella contrattuale del finanziamento. Il punto è comprendere quali siano questi oneri non goduti. Questi sono rappresentati dalle commissioni pagate in anticipo e dai premi assicurativi. Un elenco di massima è così composto:
- Commissioni bancarie
- Commissioni di attivazione
- Spese di intermediazione
- Commissioni alla rete distributiva
- Commissioni finanziarie
- Spese denominate “commissioni accessorie” o “spese”
- Premi assicurativi, se pagati dal cliente
In linea di massima, possiamo spiegare questo elenco in questo modo: al momento dell’erogazione del finanziamento, sono trattenute alcune voci di spesa relative all’intero periodo previsto. Quindi, in caso di rimborso anticipato, queste spese non sono giustificate per la quota del periodo non goduto. Quelli sopra elencati sono anche definiti recurring costs o costi a maturazione nel tempo. Quindi, in caso di estinzione anticipata della cessione del quinto, dovranno essere decurtate le quote relative al periodo anticipato.
È importante sapere che i costi a maturazione nel tempo non sono l’unica tipologia di costi che devono rientrano nei rimborsi cessione del quinto. La sentenza Lexitor dell’11 settembre 2019 della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha incluso anche i così detti costi up-front, ovvero quei costi che vengono sostenuti all’inizio del contratto di finanziamento. La sentenza della Corte di Giustizia UE, confermata anche dalla sentenza 263/2022 della Corte Costituzionale, ha stabilito che anche questi costi, non direttamente connessi alla durata del contratto di cessione del quinto, siano meritevoli di rimborso pro quota. Gli effetti della sentenza Lexitor si applicano a tutti i contratti successivi alla sentenza e a quelli stipulati non prima di dieci anni dalla data della sentenza.
Richiesta rimborso cessione del quinto: a chi rivolgersi
Ecco dunque la risposta: si può richiedere il rimborso della cessione del quinto. Ma a chi rivolgersi? In sostanza, per poter chiedere il rimborso delle commissioni e dei premi assicurativi sopra citati, oltre che dei costi up-front, il pensionato o il lavoratore devono seguire una procedura definita dalla Banca d’Italia.
Il primo passo è quello di aprire un’Istanza di Reclamo presso gli uffici dell’istituto di credito che ha erogato il finanziamento. In questo documento è necessario indicare quali siano i problemi riscontrati, ovvero la presenza di costi che eccedano il periodo di godimento del finanziamento, in accordo all’articolo 125 sexies del TUB. Devono infatti essere indicate le motivazioni giuridiche del reclamo, cosa che potrebbe ostacolare il ricorrente che non conosca nel dettaglio la procedura o le norme in materia. Nel reclamo deve essere indicata anche la precisa richiesta economica del rimborso, per la quale dovranno essere fatti i calcoli che permettano di contestare il conteggio estintivo effettuato dall’istituto di credito.
Il conteggio estintivo è il documento che riporta i calcoli relativi all’importo residuo da versare alla banca: un’Istanza di Reclamo corretta considererà che questo conteggio sia sperequato a favore dell’istituto di credito.
All’Istanza di Reclamo è necessario allegare una copia del contratto di cessione del quinto e il prospetto di liquidazione dell’estinzione o del rinnovo, oltre ai documenti personali quali la carta di identità, il codice fiscale.
L’istituto di credito ha un tempo massimo di 60 giorni per rispondere all’Istanza di Rimborso. In caso positivo, il pensionato o impiegato che hanno fatto ricorso si vedranno accreditate le somme richieste. Nel caso in cui l’istituto di credito dovesse rigettare l’Istanza di Reclamo, questi hanno la possibilità di fare ricorso all’Arbitro Bancario Finanziario, presentando un apposito modulo a cui allegare:
- La lettera di richiesta del rimborso
- La comunicazione di rigetto dell’istituto di credito
- Una copia del versamento di 20 euro in favore dell’Arbitro Bancario Finanziario
Quello dell’Arbitro Bancario Finanziario è un servizio che ha il compito di risolvere la controversia in maniera stragiudiziale, ovvero senza il ricorso in giudizio presso il Tribunale competente. Questa procedura ha il vantaggio di arrivare a una conclusione in tempi più rapidi e con costi più contenuti. In caso favorevole, l’Arbitro Bancario Finanziario intima il pagamento immediato di quanto dovuto all’istituto di credito. Vediamo di seguito come inviare, invece, il modulo di rimborso assicurazione della cessione del quinto.
Modulo rimborso assicurazione cessione del quinto
Se hai anticipato l’estinzione del finanziamento e desideri il rimborso del premio assicurativo è necessario inviare alla finanziaria il modulo di richiesta specifico. Ecco il modello pdf del modulo di rimborso per l’assicurazione della cessione del quinto a cui vanno allegati documenti d’identità e la copia del conteggio estintivo.
Calcolo rimborso cessione del quinto: come fare
La procedura per il calcolo delle somme da rimborsare è piuttosto semplice. Per ciascuna delle voci elencate, è necessario definire l’importo esatto: vanno quindi individuate nel contratto e nel conteggio estintivo le voci relative alle commissioni e ai premi assicurativi. A questi si sommano le voci di costo up-font, come definite dalla sentenza Lexitor.
Una volta definita la somma totale di queste voci di costo, è opportuno calcolare la percentuale corrispondente del periodo anticipato rispetto al totale della durata del prestito. Infine, è sufficiente moltiplicare la somma dei costi dovuti per la percentuale relativa al periodo non goduto. Il risultato ottenuto corrisponde alla somma rimborsabile.
Va specificato che, di norma il rimborso è escluso ai fini della dichiarazione dei redditi con il modulo 730. Le uniche due eccezioni sono costituite dalle voci della penale per l’estinzione anticipata e per gli interessi e gli oneri accessori se la cessione del quinto era finalizzata alla propria attività lavorativa. In particolare, la penale per l’estinzione anticipata è rimborsabile con un aliquota del 19 percento, fino a un massimo di 530 euro.
La conclusione anticipata della cessione del quinto dello stipendio o della pensione può dare diritto a un rimborso. Questo rimborso è giustificato per tutti quei costi che sono relativi a un periodo non goduto del servizio di finanziamento: commissioni e premi assicurativi compongono questi costi, anche definiti recurrring costs. A questi si possono aggiungere quei costi up-front, sostenuti una tantum a inizio contratto.
Il rimborso è proporzionale al periodo anticipato, che può essere motivato da un rimborso anticipato, come concesso dall’art. 125 sexies del TUB, o dal rinnovo della vecchia cessione con una successiva.
Calcolo del rimborso e procedura per la sua richiesta sono piuttosto semplici ma hanno il difetto di presupporre il possesso di competenze legali e finanziarie da parte del pensionato o del lavoratore che abbia ottenuto la cessione del quinto.
È anche possibile ricorrere al supporto di un consulente, spesso un avvocato, che si occupi della procedura, verificando dapprima il contratto e il conteggio di estinzione; quindi effettuando i calcoli per verificare il valore del rimborso; e poi occupandosi della procedura, che potrà limitarsi alla presentazione dell’Istanza di Rimborso o dovrà seguire fino al ricorso presso l’Arbitro Bancario Finanziario.
Articolo scritto da: Fabrizio Pagni
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